24
Mar
10

Jungleland

12
Feb
10

How can i forget the moment that you stepped into the room you took my breath away

24
Gen
10

and we gazed upon the chimes of freedom flashin’

16
Set
09

Fari

Fari. Di una Tipo grigia. E mocassini sulla strada umida. Dall’altra parte, invece, Lisa torna a casa con un mezzo sorriso e due fossette sfuggenti agli angoli della bocca.

Si arrampica, sull’ascensore, fra visioni incerte di foto in costume. Giunta a casa percorre il corridoio verso la camera. Poi, nella scomodità nascosta sotto la bellezza dei suoi vestiti, arpiona il pulsante del pc pronta a connettersi all’internet.

Elettrici orizzonti di silicio più in là, Fermat.

Lui non è il tipo. E’ più quello che si nasconde dagli occhi, quello che, con voce atona, ti bestemmia paragoni su quanto costi un chilo di concreta frutta e quanto tu invece scegli di pagare per un seicentomilionesimo di probabilità di vincere al superenalotto. E ora lascia il pc e si stende sul letto, immunodepresso. Chiude gli occhi in quel comodo, caldo jazz del giradischi.

07
Set
09

Visions of Johanna

15
Apr
09

Assignment 6: Copyright

Ho letto un po’ di roba sul copyright. Beh, mi sembra uno di quei casi in cui entrambi le parti sono ragionevoli, chi più chi meno e, nonostante sia difficile schierarmi, mi metto moderatamente contro. Non così moderatamente, diciamo solo non radicalmente.

Ad ogni modo il copyright ha i suoi lati negativi e penso di non essere il solo ad aspettare il chiarimento su:

“È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro.”

Insomma tutti aspettano di poter studiare e capire in modo semplicemente normale. E meno male che nella matematica non c’è roba simile: che c’entra? pensate a dover pagare una birra a Pitagora ogni volta che usiamo il suo teorema.

Ok, non c’entra molto. Ad ogni modo il copyright ha qualche piccolo lato positivo (ho provato a cercarlo su Pubmed e non è una malattia) perchè tutela i poveri pensatori che passano le giornate a spremersi le meningi. O almeno dovrebbe. Sinceramente non mi viene in mente nessun esempio di gente tutelata.

Comunque, questo dice molto:

Fine. Certo che Pitagora era proprio un uomo open source…

15
Apr
09

Assignment 5:PubMed

Hard rock sul pc di Lisa, mentre il post entropizza stancamente:

Ho fatto una ricerca su PubMed. Non è stato facilissimo, ma mi ha soddisfatto abbastanza. Quel che ho cercato è stato “Hypochondria”, dopo aver impostato l’ordine in base alla data degli articoli. Fra quelli che ho selezionato, il primo è abbastanza esplicativo e mi dà una mano a capire senza usare wikipedia:

“Anxiety or masked depression are often associated with somatisation in elderly. Hypochondriasis is an excessive preoccupation or worry about having a serious illness. The DSM-IV defines it as a somatoform disorder. It affects about 3% of the population but has a heavy health care cost. Depression, obsessive-compulsive disorder generalized anxiety and somatization disorder are common in elderly and are the most common accompanying conditions in people with hypochondriasis. Old persons’ unexplained medical symptoms in generalized anxiety and their relationship to the somatoform disorders are presented. Supportive care and psychotherapy are as necessary as antidepressant to help patients.”

Il secondo, invece, è un po’ più storico e più goliardico (in realtà no, ma mi fa sorridere) perchè parla di italiani:

“In their didactic poems on fishing and chocolate, both published in 1689, two Neapolitan Jesuits digressed to record and lament a devastating ‘plague’ of ‘hypochondria’. The poetic plagues of Niccolò Giannettasio and Tommaso Strozzi have literary precedents in Lucretius, Vergil, and Fracastoro, but it will be argued that they also have a real, contemporary significance. Hypochondria was considered to be a serious (and epidemic) illness in the seventeenth century, with symptoms ranging from depression to delusions. Not only did our Jesuit poets claim to have suffered from it, but so did prominent members of the ‘Accademia degl’Investiganti’, a scientific society in Naples that was at odds with both the religious and medical establishments.”

E l’ultimo è per lasciare un po’ di suspance, o almeno a me ha innescato qualche pensiero, quindi viene meglio se si ascolta questo come sottofondo.

(EDIT:l’altro video è morto. non fate caso alle immagini)

Eccolo:

“Hypochondria: the worried well.

Approximately 13% of physician visits are for medically unexplained physical symptoms (MUPS), and up to 25% of patients report MUPS during visits to the doctor. Most of these patients’ symptoms abate. But approximately 5% of patients are convinced they have a serious disease, although no problem can be diagnosed; these individuals are considered to be individuals with hypochondria. Estimates indicate they consume at least 10% of health care dollars and frustrate health care professionals. Treatment is possible, but paradoxical in nature. Clinicians must accept that the patient’s concerns are real, and respect the patient’s psychological defenses.”

Bam Bam Bam.

03
Apr
09

Assignment3-4(?): Coltivare le connessioni

Pc acceso e i feed informano Lisa di un nuovo articolo di Fermat, un click un po’ annoiato ed eccolo apparire:

Va bene, coltiviamole queste connessioni. Mi sembra che tutti siano d’accordo e, anche se preferirei non esserlo, lo sono anch’io.

Ok, la rete è potente, è orizzontale, paritetica e amplificatrice.

Ma tutto questo che conseguenze potrà avere nel futuro più o meno immediato? Guarderò le cose in negativo, tanto la positività è abbastanza chiara. La rete è orizzontale, può avere questa perdita di personalità, di diversità, dei lati negativi? A questa domanda non saprei dare risposta, quindi forse no, ma il fatto che la rete sia sempre situata in un contesto di tipo verticale rimane una stridente problematica.

La rete è potente, amplificatrice, ma questa enorme potenza, ogni giorno crescente potrebbe sfociare in qualcosa di negativo? E’ un ragionamento che non mi piace fare, mi sembra di essere il papa che parla con Galileo, ma devo essere negativo fino in fondo.

Mi viene in mente il finale de “La coscienza di Zeno” in cui Svevo descrive un uomo che, acquisito un esplosivo più potente degli altri, farà esplodere la Terra, che “ritornata alla forma di nebulosa, errerà nei cieli priva di parassiti e malattie”. Brutta storia, insomma. Ma, sull’onda delle citazioni, il vecchio Baudelaire scrive: “Noi vogliamo, per quel fuoco che ci arde nel cervello, tuffarci nell’abisso, inferno o cielo non importa. Giù nell’ignoto per trovarvi del nuovo”. Lo penso anch’io.

Per concludere, riferendomi alla questione del PLE, trovo che l’istruzione di oggi andrebbe profondamente e radicalmente rivista e che questo corso vada nella direzione giusta, quindi, riguardo al mio, più che personale, comportamento, altra citazione:

“Sono sempre pronto ad imparare; non sempre a lasciare che mi insegnino”(Winston Churchill).

26
Mar
09

Reti informatiche e epidemie

Le dita di Lisa sono intente a battere sulla tastiera, così brusche e in modo altrettanto misurato, reso fluido dall’esercizio, come un sasso che rotola con eleganza giù da un pendio.

Il potenziale del network si estende sempre di più. Devo ammettere che è un pensiero che, a tratti, diventa alquanto inquietante. Il raggiungimento della massa critica può non essere sempre positivo. Non tutta la gente pensa nel modo che ci aspettiamo che faccia.

Le conseguenze di questa enorme entità che cresce e si moltiplica avidamente possono essere inaspettate, ma, almeno per ora, sembrano mantenersi buone.

Dalla teoria delle reti sembra infatti essere arrivato un metodo per dimezzare le vaccinazioni. “La strategia prevede di individuare i gruppi sociali con un numero molto alto di connessioni interne tra una persona e l’altra e, quindi, identificare gli individui che fanno da ponte fra questi gruppi, che sono quelli da vaccinare per primi.”

Eliminando questi “nodi” dalla rete, questa si frammenta in gruppi scollegati. Il secondo problema è evitare che questi gruppi siano grandi, magari fino a racchiudere la maggior parte della popolazione.

Il tentativo per risolverlo è l’applicazione di un algoritmo per le reti virtuali alle reti sociali, perchè frammenti la rete in sottogruppi intermedi.

Sembra un ottimo tentativo e ha già dimostrato ottimi risultati sia sui gruppi sociali che sulle reti informatiche, dove ha dimostrato “un’efficienza superiore rispetto alle attuali strategie contro i virus informatici”.

La difficoltà nell’applicare questa strategia rimane la realtà che la gente mente e che è spesso difficile ottenere “una mappa dettagliata delle relazioni sociali”. Cito da un articolo presente su Le Scienze di Settembre 2008 a pagina 33, che può essere supportato/ampliato da questo.

22
Mar
09

Assignment 2: Delicious

Le minuscole zampette pattinano senza ritegno sul link di delicious appena postato. E’ una zanzara, poi il medio di Lisa la fa volare chissà dove.

http://delicious.com/guitar89marc

Delicious è un buon programma per la massa, consente ricerche a colpo più sicuro abbinate a un’interfaccia semplice da usare. E se alla fine il nostro bookmarking non è utile agli altri, è sempre utile a chi, come noi, lo usa, il che soddisfa l’indispensabile requisito di questo tipo di applicazioni del web 2.0 che mirano direttamente a soddisfare gli “egoistici” bisogni del singolo sfruttando l’indiretta creazione di una massa a proprio vantaggio.

Il problema, per il quale non posso distribuire lodi qua e là, è che a me, come indivuduo, delicious non è così utile: mi collego quasi sempre dallo stesso computer sul quale ho già i segnalibri del mio browser, faccio ricerche (non così spesso) sul vecchio google che, sempre usando un minimo di intelligenza, si presta bene per ciò di cui ho bisogno. Sarò cristallizzata nel mio habitat di 3-4 siti e 3-4 ricerche, ma essendo egoisticamente un singolo individuo, non mi sento in dovere di fare una sorta di volontariato informatico per spostarmi da esso.

Avrò modo di approfondire le possibilità del bookmarking e ricredermi, ma questo è quanto e quanto è poco, quindi questo è anche poco.




Occhiate:

  • 675

guitar89marc




Un musicista dolorante,

un matematico deviato,

uno scacchista indecente,

un sognatore incallito.

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